Negli anni 60 l’ industria  Americana   dello zucchero  ha   “addolcito”  gli esiti di uno studio sulle cause della  carie realizzato  in USA  dal National Institute of Dental Research  (NIDR) .     Gli  industriali   attraverso la loro fondazione International Sugar Research Foundation  (ISRF)   hanno  condizionato le  politiche sanitarie  del National Institutes of Health (NIH), organismo Ministeriale USA imponendo  strategie di prevenzione  alternative alla  ridotta  assunzione.

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Lo rivelano    C.E. Kearns,  S.A. Glantz e L.A. Schmidt ricercatori della University of California di  San Francisco  sulla rivista  PLOS Medicine.  La scoperta si bassa sulla fitta   corrispondenza intercorsa tra i dirigenti del  ISRF   e i funzionari governativi del NIH  e del NIDR.

L’evidenza del rapporto tra saccarosio e carie non poteva essere negata, era già nota dagli anni 50.  La strategia adottata è stata quella di  promuovere interventi di sanità  pubblica che riduccessero  i danni da consumo di zucchero piuttosto che limitarne il consumo stesso.

I documenti scoperti appartenevano al defunto dr  Roger Adams professore di   Chimica alla University of Illinois  e  membro del comitato scientifico del ISRF  oggi denominato  World Sugar Research Organization   associazione internazionale di aziende con interessi economici nell’ industria della zucchero di cui fa parte anche la Coca Cola.

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Nel 1969  al termine della ricerca   il NIDR    raccomandava al NIH   di modificare le linee guida sull’ assunzione degli zuccheri   per cercare di  limitarne i consumi, dannosi non solo per la carie ma anche per le malattie metaboliche (diabete).

La tattica degli industriali dello zucchero è stata duplice: finanziare  una ricerca per creare il vaccino contro la carie   e  coltivare strette relazioni con il board  del NIDR mettendo le basi per la realizzazione del primo National Caries Program (Piano nazionale conto la Carie)  dettato dai “fedeli ricercatori “ della  fondazione   che non prevedeva “alcuna riduzione dell’ apporto di zucchero  alla dieta degli Americani”.  

Tra gli autori dell’ indagine figura  Stanton A. Glantz  che nel 96  con il suo  saggio The Cigarette Papers,  che mise in evidenza   analoghi  legami tra l’industria del tabacco e l’Amministrazione USA.   Glantz  conclude l’articolo  dichiarando : “ i risultati della nostra ricerca devono essere un campanello di allarme   per i dirigenti della Sanità Pubblica affinché comprendano che l’industria dello zucchero, come l’industria del tabacco, mirano  a tutelare i profitti  piuttosto che la salute dei cittadini”.

 

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