Spesso  il dentista focalizzato sui denti  e la cavità orale non è consapevole  di contribuire a salvare la vita del paziente.

Il controllo della   malattia parodontale svolge un ruolo di prevenzione nei confronti  delle patologie  cardiovascolari;   intercettare   le apnee notturne  scongiura  gravi complicanze;  motivare  il paziente  su temi di  nutrizione e stile di vita migliora la qualità della vita.

salva la vita

Il ritorno economico per lo studio è assicurato,  secondo  dr De Witt Wilkerson   che ha trattato  questi temi in una conferenza  organizzata della  Californian  Dental Association.   7000   sono i ceppi batterici  della cavità orale e una dozzina di questi   possono causare effetti devastanti su tutto l’organismo.  Uno studio recente ha messo in evidenza che nei coaguli responsabili di ictus o infarto la concentrazione del batteri orali è 16 volte maggiore che nel  resto del torrente circolatorio. E’ inoltre assodato che i patogeni parodontali contribuiscono ad accrescere le placche  coronariche, responsabili della cardiopatia ischemica.

Cosa fare in caso di paziente con malattia parodontale:

oltre  alla classica terapia paradodonatle preventiva, occorre in caso di sanguinamento, eseguire i test salivari per individuare in base alla flora i soggetti a rischio di cardiopatia ischemica e di diabete.  Questi ultimi vanno poi trattati o con cicli di antibiotici e/ o con irrigazioni  gengivali di colluttori  erogati da Waterpik o ViaJet e controlli serrati di igiene..  Il dentista come  specialista della bocca deve   informare la classe medica di questo   stretto legame. La conseguenza spiega Wilkerson, sarà che i medici di famiglia inizieranno a inviare i pazienti al dentista per le cure preventive del caso.

Le apnee notturne possono essere più facilmente individuate dal dentista che da altri specialisti poichè noi vediamo le conseguenze  del bruxismo e del  reflusso gastroesofageo. nella  bocca del paziente.    La “ruota della morte” inizia, spiega Wilkerson con un arresto del respiro che genera una  reazione stress/ paura ,  aumento della cortisolemia, risveglio e ripresa del respiro. Il bruxismo stesso è una  forma  di difesa per favorire l’apertura della bocca.. Particolare attenzione va posta ai bambini in cui la diagnosi precoce viene mascherata da deficit di attenzione o disturbi  dell’ apprendimento, quando semplicemente stanno  tentando di respirare. Occorre lavorare in team con gli specialisti ricordando che la patologia è molto diffusa e sottodiagnosticata.

Il dentista deve essere inoltre  il punto di riferimento per la salute e il benessere dei pazienti.

7 minuti ogni due anni è il tempo medio che una persona trascorre con il medico di famiglia;            il dentista e l’igenista sono  invece i  sanitari con i cui i pazienti trascorrono più tempo “in cattività” ossia sdraiati sulla poltrona,    circa 60/120 minuti all’ anno.. Questa situazione va sfruttata per  dare informazioni  sull’alimentazione dotando il team di un   nutrizionista. Fondamentale è  diffondere il messaggio alla comunità che il dentista  salva i denti e la vita delle persone.

Davis Cussotto

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