Sabato 23 maggio 2015   al Congresso nazionale  degli Amici di Brugg a  Rimini,  il Prof. Carlo Monaco docente presso UNI Bologna ha trattato  nella sua “lectio” il Work Flow o flusso digitale  completo  in protesi .      Sono trascorsi  25 anni da quando François Duret mise a punto il primo sistema CAD-CAM per la realizzazione di un manufatto protesico. L’evoluzione è andata avanti su due fronti paralleli:  materiali e sistemi di scansione.

carlo monaco

I materiali  si possono  lavorare con tecniche additive, partendo da polveri con il Selective Laser Sintering o il   Selective Laser Melting per  produrre  ad esempio travate metalliche da ceramizzare . Le tecniche sottrattive arrivano invece al  manufatto fresando cialde o blocchetti di materiale.

I sistemi di scansione digitalizzano i modelli in laboratorio o le arcate dentali nella bocca del paziente.

Il Work Flow digitale completo si realizza oggi in 5 step:

1 scansione intraorale o in laboratorio

2. Disegno  del manufatto con un  software CAD  al compiuter

3 milling o fresatura del manufatto

4 colorazione o stratificazione  del materiale

5  la fase clinica di inserimento in bocca.

La riduzione dei tempi di realizzazione dei manufatti e dei costi di produzione vanno di pari passo.

I sistemi di scansione intraorale oggi sono affidabili e possiamo valutarne la precisione osservando la riproduzione degli spigoli vivi del moncone.  Il   corretto  rilievo  del margine di preparazione   nasce  dalla  gestione  dei tessuti molli,   bagaglio culturale che abbiamo dalla protesi tradizionale e non  muta affatto  con l’utilizzo degli scanner intraorali. Quello che deve mutare invece  è il modo di ragionare sugli spessori vicariato dalla metallo porcellana “analogica”,  che non si sposa bene con  i nuovi materiali.

Il domani del CAD CAM dentale è la realizzazione di file open source ossia di sistemi aperti per consentire a odontotecnici, dentisti e centri di produzione di dialogare alla pari senza monopoli .  Anche la protesi mobile e la chirurgia guidata si stanno sviluppando in questa direzione. L’Università di Bologna in collaborazione con il centro di produzione  New Ancorvis    svolgono oggi  ricerche  all’avanguardia su queste nuove metodiche.

I concept dei fresatori laser che  producono  manufatti in disilicato  giá lucidati per sottrazione e  gli scanner da impronta transmucosi che rilevano i margini senza il filo di retrazione,  sono in via di realizzazione.

Davis Cussotto

 

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