Motivare un paziente a usare lo scovolino o l’assistente a eseguire la manutenzione di una costosa apparecchiatura fa parte della routine dei nostri studi professionali.

Alcune riflessioni sulle dinamiche della comunicazione  umana,  ci aiutano a comprendere  perchè  talvolta in nostri messaggi  rivolti a pazienti o collaboratori non sortiscono l’effetto atteso.  (cfr  P. Watzlawick , la pragmatica della comunicazione umana, Astrolabio, Roma 1978)

Nella Comunicazione orale vis a vis , giova sempre ribadirlo,  l’atto comunicativo non esprime solo un contenuto, ovvero il messaggio   (usa lo scovolino….) ma ha un valore molto più ampio.

Nella modalità  viene a galla in maniera preponderante il tipo di relazione che si stabilisce o che consapevolmente intendiamo stabilire:

  • relazione collaborativa
  • relazione avversa

 Ad esempio: parole semplici e chiare, possono assumere significati ben diversi in relazione alle componenti non-verbali.  Pensate alla  alla voce: il  tono, le inflessioni, il volume, le pause. Ancor di più incidono componenti espressi dal corpo: la postura,  l’abito, lo  sguardo, la mimica facciale,  le gestualità e la distanza (prossemica)

Se nel team di lavoro  c’è qualche ruggine, questa,  a parità di parole consuete, riaffiora nel non verbale.

Nella dinamica delle interazione sono i messaggi del corpo ad avere l’impatto più incisivo: stesse parole espresse con voce o corpo differenti, creano messaggi dal tono e significato diversissimi. 

Un esempio semplice.   Mi rivolgo all’assistente che si appresta ad avviare il Pentamix prima di rilevare un’impronta complessa: “ Elena! Ci siamo. È tutto pronto?”

Nella versione di buona comunicazione sono accompagnate da voce con tono gradevole e volume adeguato, giuste pause, sguardo occhi con occhi, sorriso sincero, postura rilassata…

            induce emozione di  grande cordialità e disponibilità e instaura una relazione collaborativa.

 Nella versione  cattiva  comunicazione:  lo sguardo è sempre rivolto altrove, la voce è sommessa, il tono è perentorio tipo caporale istruttore,  la postura è rigida, (il significato del messaggio appartiene ad un’altra galassia)

            induce emozione di  avversione e di discordia e instaura una relazione  avversa.

Due le possibili conseguenze:

Il risultato protesico potrebbe risentirne, inoltre il paziente  che  percepisce la ruggine nel  team di lavoro, potrebbe aprire al via al passaparola negativo.   (cfr D.Cussotto, E Leonardi , Il passaparola per un dental team di successo Milano Edra 2018).

Dr.Davis Cussotto

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