Roger P. Levin,  dentista di  formazione, è  noto nel mondo dentale Nord Americano come  speaker e autore di saggi sulla gestione dello studio dentistico.   Recentemente  drBicuspid.com  ha pubblicato   un articolo in  cui  Levin   spiega cosa   dobbiamo   imparare, come dentisti,   da un CEO  (chief of executive)  ossia dall’amministratore di una azienda.

D. Alighieri in atteggiamento da CEO

D. Alighieri in atteggiamento da CEO

La  gestione finanziaria   dello studio dentistico come quella di una azienda  ruota intorno a un  budget di spesa (bilancio preventivo) . Il Dentista Manager  deve  essere   in grado  di realizzarlo  prima dell’ inizio del nuovo anno . Vanno individuati i costi fissi  (non legati alla produzione come affitti , canoni finanziari, personale dipendente etc..)  e i costi variabili  legati al volume della produzione (esempio: odontotecnico, materiali di consumo etc..) in questo modo abbiamo costruito il costo dell’ “impresa studio dentistico” per l’anno  a venire.

Questa valutazione può essere fatta dal dentista o come spesso accade dal  commercialista.   R.P. Levin ci ricorda  che non sono molti i commercialisti che conoscono a fondo  le problematiche di uno   studio dentistico.  Occorre  lavorare in tandem e controllare  l’operato  del commercialista,  per avere un ritorno economico  dalla sua consulenza.

Il budget di spesa  deve tenere conto dei carichi fiscali, dello   “stipendio “ del dentista,   del  rinnovo o acquisto di nuovi beni strumentali, investire in nuove tecnologie è importante per restare competitivi.   Va confrontato con quello degli anni precedenti , con l’ammontare  totale delle spese realizzate che non dovrebbero superare il bilancio preventivo e con il fatturato totale dello studio.  I flussi finanziari in ingresso hanno andamenti altalenanti ,  è   questa una caratteristica delle attività professionali. Levine ci mette in guardia dal realizzare spese fuori badget  nei momenti  in cui si hanno più incassi. Potrebbe ridurre drasticamente l’utile dell’ attività poiché aumenta la  spesa in modo non  programmato.   Anche gli investimenti  relativi alla vita privata, se rilevanti come l’acquisto di una casa, vanno pianificati in modo oculato.Per  molti anni  numerosi professionisti hanno lavorato con il “cassetto”  degli incassi da cui prendevano  soldi per le bollette e restava un buon utile. La situazione economica è notevolmente cambiata e oggi per restare sul mercato occorre avere anche  competenza in  amministrazione finanziaria come ci insegnano i manager aziendali (CEO).

Davis Cussotto

 

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