I millenials  hanno poca domestichezza con lo spazzolino e difficoltà   a rimuovere completamente  la placca batterica dalle superfici dentali, anche quando gli viene chiesto di  farlo al meglio.  Questo è quanto emerge da un recente studio eseguito dai ricercatori della Justus Liebig University Giessen (Germania) guidati da Renate Deinzer e pubblicato su   BMC Oral Health 

 

Nel mondo occidentale, si identifica con millenials,  la generazione nata  tra l’85 e la fine del millennio.  Cresciuti insieme a Herry Potter  alle storie dei Piccoli Brividi e dei Manga sono considerati  nativi digitali per la facilità con cui maneggiano le nuove tecnologie.

Secondo Renate Deinzer: “ hanno grosse lacune su come devono essere mantenuti livelli di igiene orale di  buona qualità. Per questo dentisti e igienisti devono impegnarsi per cercare di coinvolgerli maggiormente nella prevenzione”.

I ricercatori hanno selezionato a Gissenm, 98 volontari nati nel 1995 . Hanno escluso i pazienti in cura ortodontica, i portatori di parodontopatie giovanili, i giovani con handicap motori agli arti superiori e chi utilizza per abitudine lo spazzolini elettrico.

Ai partecipanti è stato chiesto di spazzolare i denti al meglio senza dare specifiche istruzioni. Sono stati riforniti di spazzolino, dentifricio, filo, e di un tablet posto davanti allo specchio del bagno che filmare  le operazioni di igiene orale.

La buona notizia è che i partecipanti hanno dedicato in media 3 minuti e 20 secondi per seduta. Tuttavia nonostante la maratona  di spazzolatura  il risultato è stato deludente.

Il 70%  del campione ha impegnato il 40% del tempo seduta  a spazzolare orizzontalmente le superfici  vestibolari dei denti, e presentava estesi depositi di placca al termine della pratica di igiene.

Tutti i giovani adulti hanno spazzolato tre volte più a lungo le superfici occlusali rispetto a quelle palatine;  l’80% tralasciava almeno un sestante  palatino;  solo  il 5%  spazzolava  tutte le  superfici,  ma dedicando a queste  aree, solo 7 secondi;   solo 15 partecipanti utilizzavano il filo interdentale.

Lo studio è stato eseguito in una piccola città Tedesca, e in altre realtà i risultati potrebbero essere diversi, osserva  Deinzer,  tuttavia i millenials che hanno aderito, potrebbero  aver influenzato i risultati  dimostrando uno zelo maggiore rispetto alle abitudini  di igiene routinarie che potrebbero essere quindi ancora più scadenti.

I ricercatori auspicano che studi analoghi siano realizzati in altre aree geografiche.

Come clinico che ogni giorno cerca di migliorare la motivazione dei pazienti alla prevenzione, concludo con una  considerazione personale  su questa interessantissima ricerca.

Non dobbiamo mai presumere che il nostro paziente, nonostante la giovane età e la sua cultura, sappia esattamente come , quando e perchè è necessario fare certe cose per ripulire i denti e mantenersi in salute. La buona comunicazione senza dare nulla per scontato può fare la differenza.

Dr. Davis Cussotto

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