Lo stereotipo del dentista, personaggio caricaturale e negativo, continua a diffondersi nella cinematografia hollywoodiana, ma non solo.
Sono passati 38 anni dall’uscita de “Il Maratoneta” cult movie di John Schlesinger in cui
un criminale nazista, per estorcere informazioni al protagonista (Dustin Hoffman), gli perfora un dente con un trapano odontoiatrico senza anestesia, sfruttando le competenze della sua antica professione di dentista. La scena è sinistramente celebre nella storia del cinema. Ambiente squallido, dentista che si prepara all’intervento lavandosi le mani con cura e in modo flemmatico, dialoghi essenziali, primo piano sugli strumenti. L’angoscia è creata ad arte.
In “The dentist” (1996 ) e il suo sequel “The dentist II” di Brian Yuzna (1998), un dentista ossessivo scopre il tradimento della moglie. Si vendica utilizzando i suoi strumenti di lavoro dimostrando come l’odontoiatria sia una professione adatta a torturare o a punire. Il dentista è un sadico che approfitta del dolore degli altri. Il protagonista, arrestato è rinchiuso in un manicomio criminale, dopo qualche tempo evade e si ricostruisce la vita con un nuovo amore, ma riavvicinandosi alla vecchia professione viene nuovamente assalito dal demone della follia: la pulsione a torturare ed uccidere riprende.
L’immagine che diffondono questi film così come molti altri è quella di una professione, quella di dentista fatta per provocare dolore e praticata da individui sadici.
Persino nel cartone “Alla ricerca di Nemo” ne usciamo malissimo dipinti come i colpevoli del “rapimento” del pescetto pagliaccio protagonista.
Steve Martin sul dentista ci fece anche un video musicale. Ma c’è anche l’esilarante video di un Mr. Bean dal dentista.
Poi ci sono quelli anche i film d’autore che ridicolizzano la nostra figura e Woody Allen ne è un “maestro”, mote le citazioni o i personaggi dei suoi film che come professione fanno il dentista.
Anche nel’ultimo suo ultimo film, Blou Jasmine nelle sale in questi giorni, Allen non ha potuto evitare di inserire tra le professioni dei suoi personaggi anche un dentista. Il film narra la storia di due sorelle (il riferimento è il dramma di Tennessee Williams ” Il tram chiamato desiderio”). Ginger commessa in un supermercato, vive a San Francisco e ospita la sorella Jasmine, moglie di un ricco finanziere/faccendiere newyorkese caduto in disgrazia. Per sopravvivere Jasmine accetta un impiego presso lo studio dentistico del Dr Flicker che tenta di sedurla fino molestarla fisicamente.
Flicker (dall’inglese, vibratore) è un personaggio caricaturale, di statura molto bassa rispetto Jasmine (Cate Blanchett), ha un look ( camice, cravatta, acconciatura) che ci portano indietro di qualche decennio. Viene inquadrato di fronte a un enorme armadio porta cartelle cliniche cartacee. La reception alla quale lavora Jasmine non ha un PC ma una lunga serie di post-it ben allineati, forse a caratterizzare Flicker come uomo di altri tempi un po’ ossessivo. I dialoghi della “schizzatissima” protagonista alla reception per la presa appuntamento sono spassosi e potrebbero essere utilizzati dai relatori in gestione dello studio odontoiatrico come esempio di ciò che “assolutamente non deve dire o fare” una assistente alle prese con l’agenda.
“Guardando all’interno della bocca delle persone imparo a conoscerle, riconosco infatti i soggetti ordinati e disciplinati”: questa battuta redime in parte Flicker come “personaggio sciatto” ed è una di quelle perle tipiche del Grande registra che celano dietro un apparente umoristico “non sense” un fondo di verità.
In Italia la figura del dentista non è mai stata utilizzata molto come all’estero sia nel grande che sul piccolo schermo.
Tra la fine degli anni 90 e l’inizio del nuovo millennio nella serie televisiva, “Finalmente soli”, andata in onda sulle reti Mediaset, Gerry Scotti interpretava un padre di famiglia che come professione fa il dentista.
Celebre l’interpretazioni della coppia Lino Banfi (dentista) ed Alvaro Vitali (odontotecnico assistente) in uno dei film della commedia all’italiana degli anni 70 “L’infermiera di Notte” o di Jonny Dorelli (dentista) nel film “Mi faccio la barca“.
Davis Cussotto
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