A  sostenerlo  sul  Journal of the American Medical Association è Charles Seife, Professore di giornalismo alla  New York University.

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La Food and Drug Administration (Agenzia per gli Alimenti e i Medicinali, abbreviato in FDA) è l’ente governativo statunitense  di  controllo  su farmaci ed alimenti.     L’analisi sul portale web della agenzia  condotta  dal team di Seife  ha preso in esame 421  studi clinici relativi a farmaci  classificati come OAI dal gennaio 1998 al dicembre 2013. OAI  ossia  Official Action Indicated  è un giudizio tecnico negativo che considera discutibile la conduzione della ricerca  per  violazioni dei regolamenti .  78 di questi studi sono però stati pubblicati su peer-reviewed journals (riviste  scientifiche a revisione paritaria)  omettendo il ranking negativo attribuito dall FDI.

Ecco quanto è accaduto secondo la ricerca di Seife:      nel 2008 il Rivaroxaban anticoagulante orale prodotto dalla Bayer  è stato oggetto di numerosi studi clinici finanziati dalla stessa casa produttrice  che  sostenevano il possibile utilizzo del farmaco durante interventi di chirurgia minore come quelli eseguiti dagli odontoiatri.  Molte di queste indagini classificate dall’ FDI come OAI  sono state pubblicate su riviste peer-reviewed  e diffuse  tra i  dentisti Americani.   Oggi sappiamo che il Rivaroxaban  può causare sanguinamenti  copiosi  anche per piccoli tagli  e la Bayer così come il distributore del farmacoa in USA devono difendersi contro cause di omicidio colposo.

Davis Cussotto

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