Le aree di criticità nello studio dentistico sono numerose: gestire in modo        efficace il team di lavoro, vincere le ansie del paziente, amministrare in   modo oculato. Attività  che richiedono ogni giorno attenzione e   concentrazione per fare le scelte in quel momento migliori. Quando ci  troviamo di  fronte a ostacoli apparentemente di difficile soluzione, la nostra  mente viene sottoposta ad uno sforzo imprevisto e impegnativo chegenera tensione e scatena reazioni con effetti neurologici, ormonali e  immunologici che se persistono nel tempo possono causare delle patologie cosiddette da stress come l’ipertensione e le sue gravi  complicanze o la “burnout syndrome” che è sempre in agguato. Prevenire      lo stress e vivere e lavorare in un ambiente sereno genera benefici anche al   paziente che percepisce lo stato di armonia o disarmonia del dental team.  Il paziente sereno e soddisfatto è l’artefice del passaparola alla base della  crescita della nostra attività.   Per  sviluppare questi temi il 9 maggio a Milano avrà luogo un incontro  rivolto a tutti membri del  “dental team”  dal titolo:  “Sorrisi Autentici e l’arte di stare bene in studio   Abbiamo posto alcune domande a Michele Invernizzi  Psicologo  del Lavoro   animatore dell’ evento.

1   Michele          che cos’ è la  mindfulness?

 La mindfulness è un’attitudine della mente  : è l’intenzionale, non giudicante, modalità di essere attenti,  al dispiegarsi dell’esperienza, nel momento presente.Mindfulness significa “pienezza della mente”, inteso come presenza mentale a ciò che succede nel qui ed ora, senza giudicare ma semplicemente osservando ciò che c’è.       La parola Mindfulness delinea anche un insieme di pratiche di consapevolezza di origine orientale, che sono state strutturate in protocollo scientifico laico dal Center For Mindfulness di Boston. Questo protocollo (chiamato MBSR- Mindfulness Based Stress Reduction), originariamente nato per supportare le persone con dolore cronico, è stato studiato e messo a punto per ridurre lo stress a livello personale.

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  1. La  mindfulness è oggi un termine di moda sui media,  in  quali campi viene utilizzata?

La mindfulness è una pratica di consapevolezza molto antica ed allo stesso tempo molto nuova. Le pratiche di meditazione e consapevolezza della mindfulness sono state riprese a partire dalla tradizione di meditazione Vipassana, spogliate dei contenuti religiosi e studiate per essere applicate in ambito medico, sono poi state strutturate in protocolli specifici che possono essere utilizzati in vari ambiti, come l’ambito clinico ma anche quello organizzativo. La mindfulness ad oggi vanta delle radici antiche derivanti dalle tradizioni orientali, un rigido protocollo scientifico elaborato in America negli anni ’80 che è stato suffragato da numerosi studi scientifici elaborati dalle neuroscienze, applicazioni in ambito clinico sia medico che psicologico e psichiatrico ed infine negli ultime dieci anni è stato applicato anche al mondo manageriale ed organizzativo legato alla promozione dell’intelligenza sociale ed emotiva.

  1. Che ruolo può svolgere la mindfulness negli ambienti di lavoro?

Gli ambienti lavorativi sono il riflesso di una società in continuo e perenne cambiamento, dove le richieste prestazionali sono sempre in aumento ed il tempo che abbiamo a disposizione per fare le cose è sempre meno. Viviamo con una To Do List pressoché infinita, ed è sempre più facile essere distratti da quello che chiamiamo “strumenti di distrazione di massa”, smartphone, telefoni fissi, posta elettronica, chat, social network ecc..  che riducono ulteriormente il tempo a disposizione.   Come risultato è che spesso ci capita di essere disconnessi da noi stessi, magari rimuginando su qualche situazione del passato o di attività da fare l’indomani, o guardando qualche articolo di scaro interesse su internet. Il risultato è che spesso siamo assenti, siamo altrove, in un altro tempo e in un altro luogo, disconnettendoci dalle persone, dalle relazioni, dal nostro lavoro, dal presente.Ecco perché, è sempre più in voga in America la mindfulness, tanto che la rivista  Time ha dedicato la copertina dello scorso Febbraio dal titolo “mindful revolution”.

  1. Quali benefici  apporta?

Dalle recenti ricerche scientifiche, si sono messi in luce molti benefici relativi alla pratica della mindfulness e delle pratiche di consapevolezza in generale sia a livello fisiologico che a livello psicologico e cognitivo.   In particolare, la mindfulness aiuta a prevenire e ridurre lo stress a livello personale, diminuire stati ansiogeni, rabbiosi,  e a promuovere stati emotivi di calma e serentià.   A livello cognitivo, la pratica della mindfulness è correlata con un aumento della capacità di focus (concentrazione), e soprattutto ci aiuta ad essere presenti nel qui ed ora invece che sognare ad occhi aperti, migliora le nostre capacità mnemoniche e di intelligenza emotiva e sociale.  E’ stato inoltre riscontrato un miglioramento della lucidità mentale, e la riduzione delle attività di rimuginio (il nostro chiacchiericcio interno)   A livello del nostro organismo invece, la pratica di mindfulness aiuta a ridurre la pressione, migliora il sistema immunitario,  oltre a rallentare il decorso di alcune malattie degenerative e a ridurre il dolore cronico.

  1. E nell’ambito lavorativo?

In ambito lavorativo, tutti questi benefici si traducono in vari aspetti, il primo però riguarda la qualità della vita personale e relazionale. Poiché pratico mindfulness, mi sento meglio e sono più sereno, allora anche quando mi relazionerò con gli altri, si noterà questa qualità della mia vita.  Semplicemente partendo da noi, praticando, si miglioreranno le qualità delle relazioni che tenderanno ad essere più autentiche e più spontanee. Pensiamo ai rapporti lavorativi nel nostro team: essere sereni e tranquilli anche nel momento di affrontare una comunicazione difficile con qualcuno è il primo passo per poter affrontare le problematiche in modo generativo e positivo. L’instaurare un clima di fiducia e benessere in ambito lavorativo cambia realmente il clima che si respira. Pensiamo ad un paziente che entra trafelato in studio e si siede magari un po’ preoccupato in sala d’aspetto. Se le persone che dovranno prendersi cura di lui sono persone nervose, agitate o irritate, difficilmente lui si tranquillizzerà, e ancora più difficilmente tornerà a farsi curare in un ambiente nervoso.  Un clima sereno tra i membri del team è il miglior biglietto da visita che può mettere le persone a proprio agio per lasciarsi curare.

  1. Chi usa la mindfulness nell’ ambiente di lavoro e perchè?

In ambito lavorativo la mindfulness viene utilizzata sempre più di frequente. In America, Google ha strutturato a suo interno un programma di mindfulness nell’ambiente lavorativo che hanno rinominato “Search Inside Yourself”. Questo programma, che viene regolarmente erogato e che coinvolge migliaia di persone ogni anno, è stato elaborato per aiutare i membri di Google a ridurre lo stress e ad essere più creativi e più emotivamente intelligenti grazie al lavoro sulla consapevolezza indivudale. Proprio la mindfulness infatti promuove le competenze del successo ovvero la capacità di concentrazione, l’intelligenza emotiva  (il riconoscere e gestire le proprie emozioni nel momento in cui si manifestano) e l’intelligenza sociale (il riconoscere e gestire le situazioni sociali nel momento in cui si manifestano) che hanno la loro base nella consapevolezza.

In America inoltre la mindfulness viene utilizzata  dal personale sanitario  e  nell’esercito, attività a rischio per la “burnout syndrome”.

Per informazioni: su “Sorrisi Autentici e l’arte di stare bene in studio

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Davis  Cussotto

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