“ Lavoro  dunque scrivo “ è il titolo di un bel  libro di  Luisa  Carrada (Zanichelli 2012) che rende bene l’idea di come negli ultimi dieci anni siano notevolmente aumentate anche per il dentista le occasioni in cui è necessario esprimersi  per scritto.

Ecco 8 esempi di documenti  presi dalla pratica  di ogni giorno:

  1. allegato a preventivo
  2. lettera a un fondo sanitario/assicurazione
  3. istruzioni dopo un intervento
  4. al fornitore (materiale da sostituire),
  5. sollecito pagamento,
  6. al paziente per ringraziare/scuse,
  7. verbale riunione 81/08,
  8. post o blog per il  web

In ogni  testo c’è un “cosa” e un “come”.  Distinguiamo  tre componenti, con un differente peso. Sono in  gradiente crescente:   contenuto, forma  linguistica e grafica

 

COSA 1 Contenuto Il cuore del messaggio, è in concetto, l’informazione che vogliamo far pervenire all’ interlocutore
COME 2 forma linguistica La scelta delle parole e la struttura delle frasi,  semantica e sintassi
3  Grafica L’esposizione del testo con accorgimenti che creano una mappa di lettura, ricorrendo al grassetto, all’elenco puntato, il testo a blocchi,…

 

Nei documenti l’impatto più incisivo è dato dalla grafica. Pensiamo a due scenari diversi. Un testo impostato con il paragrafo giustificato: bordi sinistro e destro allineati. Nell’insieme è un bel blocco, che somiglia però ad un… mattone. Per conoscerne il contenuto il lettore deve scorrerlo dalla prima all’ultima parola. Secondo scenario: stesso testo con articolazione dei contenuti in un elenco per punto e le parole chiave in grassetto. Già alla prima lettura, si possono cogliere gli elementi strutturali e caratterizzanti del messaggio: il destinatario viene invogliato a leggere e sarà facilitato nel memorizzare il contenuto.

 

Pertanto la grafica non va intesa come mero abbellimento estetico. Ha una funzione ben precisa, tanto da condizionare la capacità comunicativa del testo scritto. Lo scrivente la mette a punto come ultimo elemento, ma diventa il primo per il lettore. Questi accorgimenti sono non solo espressione di attenzione verso il tempo che il lettore dedicata al testo, ma anche di padronanza del proprio pensiero in chi scrive.

Dopo aver “visto” il testo in forma grafica   in seconda battuta il lettore arriva alle parole che compongono le frasi.

Di seguito, ecco 7 accorgimenti che aiutano un testo scritto  a diventare “comunicazione”:

  1. parole semplici note al lettore
  2. periodi di 25 parole al massimo senza subordinate
  3. periodi lineari: un concetto per frase
  4. no forme passive o impersonali
  5. elimina aggettivi o avverbi che appesantiscono
  6. meglio il verbo all’infinito che il sostantivo : (controllare/controllo, spedire/spedizione)
  7. No alle forme velleitarie (lo studio vuole essere il riferimento… lo studio è il riferimento per; il sito provvede a dare spiegazioni/ il testo darà spiegazioni per).

 

         Dr. Davis Cussotto

 

 

 

 

 

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