La cura della nostra salute, come professionisti,  non è soltanto un interesse personale ma è un investimento  sul benessere di coloro a cui forniamo un servizio: i pazienti e in ultima analisi sulla redditività dello studio in cui ogni giorno operiamo.

Sappiamo infatti che la  probabilità di errori è molto più elevata se  al lavoro viviamo  una cronica situazione di stress con ripercussioni  negative  sulla salute emotiva , come ha messo in evidenza lo studio storico di  Fahrenkopf et al, del  2008 .

La nostra etica del lavoro ci porta però  a dare grande valore all’attività e alla produttività che diventa facile diventarne dipendenti;  molto spesso, infatti,  non ci rendiamo conto che sono proprio i momenti di riposo che ci danno l’energia, la lucidità e la creatività che ci servono per essere produttivi nei momenti di attività.

Lo studio dentistico, come ogni moderno posto di lavoro, sta diventando sempre più ipercinetico, il che equivale a dire che aumenta  il carico di lavoro e la pressione ad eseguire i compiti sempre più velocemente.

In questo ambiente gli operatori  vengono  indotti a gestire una quantità eccessiva di input  lavorando su più canali  contemporaneamente, il cosiddetto multitasking.  Per Edward Hallowell ricercatore alla Harvard University, nel   multitasking, non siamo concentrarti su due cose contemporaneamente , bensì su una cosa alla volta; semplicemente spostiamo l’attenzione tra più canali, perdendo dati e soprattutto la loro organizzazione. Nascono così  i cosiddetti deficit di attenzione (ADT , Attention Deficit Trait)

Gli ADT nello studio dentistico   si manifestano  ogni volta che  abbiamo difficoltà a gestire il tempo, e a  stabilire le priorità alle azioni da fare,  oppure  quando  percepiamo  una lieve e costante esperienza  di panico per non riuscire a fare tutto.

Come uscire da  questo spiraglio che può condurci al burnout e minare l’efficienza lavorativa del nostro team di lavoro?

La risposta è prendersi cura di sé al di fuori della giornata lavorativa per mantenersi freschi e in salute, questo non vuol dire perdere  tempo, bensì guadagnarlo. McKenzie e Craig esperti di crescita personale (Il libro della mindfulness, Erickson, Trento 2016) suggeriscono 6 passi:

1 ritagliarsi momenti umani per gestire hobby, affetti e cultura.

2 dormire a sufficienza

3 buona alimentazione

4 esercizio fisico

5 imparare a scomporre le attività in  unità più piccole e gestirle a pezzi

6 ritagliare spazi giornalieri/ settimanali per gestire l’agenda personale (il tempo dedicato a gestire il tempo non è mai tempo perso!).

 

Dr.Davis Cussotto

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