Trascorriamo le nostre giornate a fare diagnosi, terapie e ad educare i pazienti, i nostri  clienti esterni che ci danno da vivere.  Ma non   è   finta, congedati  i pazienti dobbiamo gestire  il personale, i collaboratori,  ossia i  clienti interni che  sta a noi valorizzare e trasformare in una risorsa per la  piccola impresa che gestiamo. Molto da pensare e da fare: tutto a volte  ci sembra travolgente come se un il torrente in piena si impadronisse di noi  senza lasciarci la via di uscita. Questa sensazione secondo Daniel Goleman, psicologo e  saggista autore del best seller  Intelligenza Emotiva,  è uno dei tanti  segni con cui si manifesta lo stress.  Ossia una  sindrome  generale da adattamento  che cerca di ristabilire un nuovo equilibrio all’interno dell’organismo ma con sorprendenti effetti dannosi alla salute e all’impresa.

I danni alla  salute di rilevo sono: insonnia, problemi cardiovascolari, diabete instabile, infertilità fino alla temibile sindrome del burnout. 

Nello studio dentistico lo stress genera invece  impulsi negativi,  decisioni senza  la necessaria lucidità, soluzioni senza creatività, rapporti con i colleghi molto  reattivi,  email  che  alimentano risentimenti e rancori  ed  estreme conseguenze sul servizio di cure dentali  che perde la qualità.

Selly McKenzie consulente di management ci fornisce attraverso il blog degli utili suggerimenti su come prevenire lo stress per evitare effetti catastrofici nella gestione dei collaboratori :

  • Selezione consapevole del collaboratore .  Viviamo in un epoca in cui  la domanda di lavoro è in  esubero rispetto all’offerta. Quando scegliamo un collaboratore spesso abbiamo a disposizione più di un candidato e la scelta va fatta  secondo un criterio.  Parti dai curricula cercando il giusto bilanciamento tra educazione ed esperienza per il ruolo.  Esegui poi una ricerca sul web per valutare il profilo social del candidato. Sono due passaggi che ti consentono già di escludere alcune persone. Per ultimo l’intervista. Chiedi sempre  quali sono i suoi punti di forza e suoi difetti, aiuta a profilare la personalità.  Cerca di capire perchè ha interrotto il rapporto di lavoro precedente e se necessario chiedi referenze.  Non scegliere subito a naso, ma completa tutte le interviste che avevi programmato. Eventualmente  puoi eseguire una seconda intervista se devi scegliere tra due.
  • Aiuta il collaboratore a crescere e forniscigli la giusta guida. Molti dentisti pensano che i nuovi membri del team  siano in grado  di  eccellere anche senza guida. E’ un grave errore. Devi fornire loro  dettagliate descrizioni del lavoro da svolgere e  poi lasciare spazio per la crescita autonoma senza dimenticare un feedback continuo con cadenza temporale variabile che tenderà a rarefarsi nel tempo ma non scompare mai.
  • Blocca i conflitti sul nascere. Un nuovo membro del team può mutare le abitudini cristallizzate dei colleghi  e creare tensioni e litigi. Ogni piccolo conflitto non va trascurato ma subito affrontato. Il paziente il nostro cliente esterno è il prima odorare i conflitti nel team e  può decidere di cambiare dentista.
  • Impara a fidarti degli altri e delegare. Molti dentisti hanno l’abitus del padre padrone e vogliono essere coinvolti in  ogni decisione anche se piccolissima.  Probabilmente hanno difficoltà a fidarsi degli altri  e non si sentono mai veramente a loro  agio  a concedere  anche il minimo potere ad altri.   Questo atteggiamento provoca stress in tutto il team e notevole frustrazione nei collaboratori che non potranno mai crescere realmente.  Se sei uno di questi  impara a rinunciare ai controlli minuziosi. Chiedi aggiornamenti sui  lavori svolti senza entrare nei dettagli e non sentire  in dovere di essere coinvolto.        Let it be (lascia che sia) recita la canzone di Paul McCartney, nulla di più saggio come messaggio conclusivo.

 

Davis Cussotto

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