Una giovane Tunisi vive all’aperto, fino a tarda notte, nell’aria mite di una giornata di novembre. I caffè e i ristoranti da strada sono animati e chiassosi.



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Verso il tramonto, per una dozzina di minuti, i passeri tra i rami degli alberi di Avenue Bourghiba coprono ogni altro rumore con il loro intenso vociare. Il frastuono cessa improvvisamente, e dopo qualche istante il silenzio viene subito riempito dal brusio dei clienti dei bar intenti a sorseggiare caffè o the alla menta al termine della giornata di lavoro.

Nei suk della Medina così come nei negozi che espongono le merci all’aperto nel quartiere coloniale Francese sono spariti quasi completamente i turisti.

Alla rivoluzione del 14 gennaio 2011, mi racconta un taxista in perfetto italiano, sono seguiti momenti difficili . Gli attentati al museo del Bardo e alla spiaggia di Sousse, con la morte di numerosi turisti hanno cancellato il paese dalle rotte delle crociere contribuendo a mettere in ginocchio l’economia Tunisina.

davis cusssotto

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