Le lingue mutano continuamente, nuove espressioni nascono altre vengono abbandonate. Nell’ultimo anno abbiamo sentito parlare di odontoiatria organizzata, accezione utilizzata dalle agenzie di ricerca di mercato per designare l’insieme dei nuovi player dentali che operano con più centri su vaste aree. Appartengo , con orgoglio, alla famiglia dei circa cinquantamila dentisti Italiani che non fanno parte dell’odontoiatria organizzata. Sono altresì fermamente convinto che la gestione organizzata dei nostri piccoli studi dentistici non è affatto un opzional e deve diventare un patrimonio diffuso per continuare ad essere competitivi sul mercato. Come ogni attività sanitaria facciamo parte del settore dei servizi alla persona dove il successo nasce da una buona amalgama di abilità clinica, relazionale e organizzativa.

Per fare questo dobbiamo lavorare in perfetta sincronia con il nostro team e la competenza clinica, relazionale e organizzativa delle nostre assistenti di studio e segretarie diventano uno dei principali fattori di crescita.
La nuova normativa sulla formazione permanente delle ASO va quindi vista come un’occasione per migliorare la professionalità di tutto il gruppo, per lavorare in sinergia verso l’obiettivo comune. Come recita un vecchio aforisma Americano team sta per Together we can more.
La nuova normativa sulla formazione permanente delle ASO va quindi vista come un’occasione per migliorare la professionalità di tutto il gruppo, per lavorare in sinergia verso l’obiettivo comune. Come recita un vecchio aforisma Americano team sta per Together we can more.
Per cercare di dare un contributo alla formazione delle ASO insieme a Giulia Palandrani, su richiesta degli amici di ANDI Modena, abbiamo messo a punto un clichè formativo di una giornata a loro dedicata. Il ruolo dell’ ASO per la crescita e successo dello studio professionale sviluppa sia le competenze cliniche che in quelle relazionali e organizzative
Come ci insegna Richard Bandler, il padre della Programmazione Neurolinguistica, lo scorso settembre a Roma per il congresso mondiale, l’apprendimento va sempre legato a una buona dose di divertimento, per facilitare la giusta assimilazione dei nuovi concetti.
Abbiamo perciò inserito nella giornata il teatrino della comunicazione, che nasce da un’idea di Roberta Pegoraro. Alcuni discenti volontari simuleranno un contesto relazionale assistente/segretaria – paziente nel teatrino della comunicazione (accoglienza , esposizione di un piano di trattamento). Subito dopo con il pubblico eseguiremo l’analisi della comunicazione verbale e non verbale e paraverbale.
Il primo evento è previsto a Modena il 30 novembre.
Ancora nessun commento