La comunicazione medico paziente si evolve e   come la clinica è figlia dei tempi.  Se oggi in  odontoiatria utilizziamo  rilevatori di apice e le immagini in 3D,  nelle attività extracliniche utilizziamo le messaggerie di testo e il social web.

Due recenti survey sul tema ci forniscono interessanti informazioni.

Il primo realizzato dall’ Osservatorio Innovazione Digitale in Sanità del Politecnico di Milano per conto della FIMMG (Federazione Italiana Medici di Medicina Generale), evidenzia come il trend degli investimenti nel digitale sia in continua crescita e che i tra i MMG  è consolidato l’utilizzo di nuove modalità di contatto coi pazienti: l’email (85%), l’SMS (65%) e WhatsApp (64%), e  il 44% ritiene  interessato allo sviluppo di piattaforme apposite.   Molto apprezzata è la possibilità di condividere le scelte terapeutiche e il supporto diagnostico realizzabile con il teleconsulto.

Il secondo survey è stato realizzato dall’ Editore EDRA che ha inviato a un campione di 10.000 dentisti Italiani un questionario sul tema delle nuove tecnologie digitali al servizio della comunicazione medico paziente.

Alla domanda quali canali utilizza per informare i pazienti sulla salute orale:

il 90% ha indicato il materiale cartaceo, il 30% circa il sito web e facebook ,il 10%  il blog dello studio e la posta elettronica e l’8% l’App dello studio.  Per la comunicazione diretta con il paziente viene invece utilizzato il telefono dal   90% degli intervistati, whatsapp nel 60% ,  sms dal 60% , email dal 40%. Dal sondaggio si evidenzia anche che la maggior parte degli intervistati è favorevole all’agenda appuntamenti e alla gestione del conto economico in digitale; meno apprezzata, solo dal 40% del campione la cartella clinica digitale.

I risultati che evidenziano un crescente e progressivo interesse verso le nuove tecnologie digitali meritano due osservazioni.

Così come le nuove tecniche   adesive, la diagnostica 3D e la restaurativa CAD CAM hanno cambiato il modo di curare, i nuovi media hanno mutato l’approccio con il pubblico dei pazienti attivi o potenziali  aprendo nuove strade. 

La programmazione neurolinguistica ci insegna che la parola e la voce sono strumenti per compiere azioni e produrre certi effetti negli interlocutori,  siano essi pazienti da curare o collaboratori da coinvolgere. Oggi grazie alle messaggerie vocali (whatsapp, telegraf, messanger…) abbiamo la possibilità di estendere la nostra azione in assenza dell’interlocutore.  Un esempio per tutti ; messaggio vocale su whattapp: Pietro ti ricordo che domani devi iniziare a prendere la seleparina per l’intervento che faremo la prossima settimana. Saluti.  Un messaggio vocale, non è invasivo come la telefonata che necessita la  sincronia degli interlocutori, non ruba quindi  tempo . La giusta intonazione della viva voce   ha poi un effetto emozionale sul paziente, genera passaparola, poichè il paziente si sento al centro dell’ attenzione. Lo stesso strumento lo possiamo usare con la segretaria che ha portato a termine un lavoro importante, ma non abbiamo avuto il modo di ringraziarla a fine giornata. Bastano poche parole recitate dal vivo con la giusta prosodia per rinforzare la  motivare un prezioso collaboratore.

La seconda osservazione  è relativa alla presenza sul web, il luogo dove le  persone cercano abitualmente risposte ad un problema di salute e benessere.   L’acronimo NAP (name, adress, phone) indica  i dati  contatto  che nel caso dello studio  vanno inseriti sulla scheda google my businnes,  sul sito web e sulla pagina facebook, per essere trovati da chi ci cerca.   Questa è la dotazione minima a cui ogni studio deve mirare.

Dr. Davis Cussotto

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