Il 57% della popolazione mondiale, l’80% in Europa e nord America, possiede uno smartphone  che risponde alle domande, consente di  ordinare cibo o accendere il riscaldamento prima di rientrare a casa, (giugno 2019). Non dobbiamo quindi affatto stupirci se i  sistemi digitali   hanno trasformato anche  l’odontoiatria.

Dopo i primi passi  con François Duret negli anni ottanta del secolo scorso,  lo sviluppo del digitale nel settore ha seguito le tre  direttrici: i sistemi CAD CAM per la restaurativa ,   l’imaiging digitale ( fotografia, diagnostica  CBCT, etc) e i softwares  gestionali  cardini del managenment nello studio dentistico . In   quarant’anni la restaurativa, la diagnostica, l’approccio e la gestione del paziente sono notevolmente mutati.

All’ultimo IDS di Colonia nel marzo scorso, sono stati   252 gli espositori  con  prodotti o servizi legati al CAD CAM.  Gli scanner intraorali hanno ridotto dimensioni, peso, tempi di ripresa e prezzi  e hanno accresciuto l’accuratezza e la precisione  delle immagini  3D catturate.   La maggior parte dei software sta andando verso architetture aperte.  La gamma dei materiali a disposizione del clinico è accresciuta e i restauri hanno raggiunto un grado di precisione clinicamente sovrapponibile alle metodiche convenzionali.

Negli ultimi anni  le pubblicazioni  scientifiche su temi di odontoiatria digitale  apparse su fonti peer-reviewed e non-peer review sono cresciute del 200%.

Segnali di grandissima   vitalità del settore che negli ultimi anni si sta  sviluppando  verso  nove direttrici. 

 E. Dianne Rekow odontoiata e ingegnere dei materiali, ricercatrice presso l’Università del Maryland (USA) in un recente articolo su sciencedirect.com  sostiene che i nuovi campi di sviluppo del digitale  passano attraverso il digital virtual patient  (DVP)  che nasce  su  apposite piattaforme  che integrano dati provenienti da CBCT, scansioni  3D intra ed extraorali, fotografie.

Il DVP  offre  oggi alternative alla chirurgia  guidata convenzionale  con i surgical-navi,  chirurgia assistita da una navigazione chirurgica dinamica.   Possiamo immaginare il DVP come una mappa del paziente e  il surgical-navi la route  che guida la mano del chirurgo quando prepara in sito implantare.

I sistemi robotizzati  sono presenti in medicina dagli anni 90  e si stanno testando anche in odontoiatria. Ad oggi in commercio  Yomi ®️  Robotic Dental System  è un dispositivo robotizzato approvato dalla FDA per la chirurgia implantare, svolge una azione di supporto alla mano del chirurgo  durante l’intervento rendendo più predicibile il risultato.

Firstfit ®️  guided prosthetics delivery system  è un sistema di restaurativa guidata che riduce i tempi della classica restaurativa in giornata; in prima seduta si eseguono gli esami   per la realizzazione del DVP,   si invia al laboratorio  Firstfit ®️ con prescrizione che rimanda una dima di preparazione e il restauro finito  da  inserire in bocca a preparazione avvenuta.

Partendo dal  DVP   è possibile disegnare e produrre  in 3D gli scaffolds in biomateriali , protesi   maxillo faciali  e impianti customerizzati.

Altre applicazioni digitali che influenzano oggi il  dentale, conclude la Rekow  sono

1 dental augmented reality app,  applicativi a realtà aumentata  che consente al dentista di  mostrare la forma o la posizione dei denti che può creare

2 gli app collegati agli spazzolini elettrici per monitorare il corretto utilizzo

3 la telemedicina utilizzata da alcune compagnie assicurative USA che nello screenig a distanza hanno inserito anche alcuni  selfie della bocca del cliente.

la medicina forense che utilizza i dati di DPV per l’identificazione delle salme

5 l’educazione e la motivazione del paziente

6 UberHealth è il  nuovo servizio di trasporto pazienti presso le cliniche dentali gestito da Uber

Davis Cussotto

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