La via per coinvolgere maggiormente il paziente nel processo di cura e aumentare la produttività dello studio, passa attraverso l’utilizzo delle nuove tecnologie. Le nuove tecnologie accrescono la motivazione del dental team, lo responsabilizzano e danno valore al servizio di cure erogate. L’effetto a cascata sul paziente è la conseguenza diretta : più adesione alle cure, maggiore soddisfazione e passaparola positivo accrescono la produttività e il successo dello studio dentistico.

Si è discusso recentemente di questo tema, a San Francisco (California) al congresso del FDI World Dental Federation da poco concluso.
Quando il paziente ha compreso la patologia che lo ha colpito accetta il piano di trattamento proposto. L’utilizzo del FOTI Fiber-Optic Transillumination , una evoluzione della videocamera intraorale a cui è abbinato un sistema di transilluminazione per una diagnosi precoce di carie, è il miglior modo per il professionista di comunicare con il paziente. Il FOTI ricorda Pamela Maragliano-Muniz, DMD a Salem (Massachusset) è un mezzo diagnostico non invasivo . Non utilizza raggi x ma una semplice fotografia di forte impatto emotivo sul paziente che evidenzia cambiamenti di colore, microfratture e altri difetti; consente inoltre al team di documentare e monitorare le patologie nel tempo. E’ importante spiegare al paziente che il FOTI permette al dentista di previsualizzare l’estensione e la localizzazione della lesione cariosa e di realizzare un trattamento minimamente invasivo.
Le tecnologie ci consentono oggi di previsualizzare il risultato di un piano cure. Numerosi sono gli dental augmented reality app, in distribuzione. L’assistente scatta un paio di foto al paziente con un iPad e l’app a realtà aumentata consente al dentista di mostrare la forma o la posizione dei denti che può creare . In questo modo il paziente si sente parte del processo diagnostico di pianificazione e il personale di studio (assistenti, collaboratori) direttamente coinvolti nella fase di educazione del paziente. La relazione positiva che si instaura aiuta il team a ad abbandonare certi approcci al paziente da venditori di auto usate che oltre ad essere di cattivo gusto risultano del tutto inefficaci.
Una buona opportunità e quella di fornire direttamente al paziente i prodotti di igiene che necessita e che l’igienista gli prescrive in modo da aiutarlo nella soluzione dei problemi specifici.
La Maragliano-Muniz sintetizza in 5 punti l’approccio virtuoso al paziente:
1 educare i pazienti sui fattori di rischio delle patologie (carie, malattia parodontale)
2 classificare i fattori di rischio del paziente in base alle abitudini e allo stile di vita
3 gestire i fattori di rischio (risk management) fornendo istruzioni scritte personalizzate
4 fornire direttamente i prodotti di igiene necessari o indicare ove acquistarli
5 calendarizzare la visita di controllo successiva necessaria al congedo dallo studio.
Dr. Davis Cussotto
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